Capita spesso di dover mettere le mani nel codice scritto da altri e di domandarsi “ma l’ha fatto apposta ???” perche’ lo stesso e’ ASSOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE.
Questo documento non e’ fatto per insegnarvi come scrivere del codice, semmai come NON scriverlo.
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13. Il codice ASCII e’ composto da 255 caratteri
E sono quasi tutti validi per le variabili, compresi §, ¿ e cose di questo genere.
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19. Utlzo dle abbrvzni (utilizzo delle abbreviazioni)
Non c’e’ un solo modo di abbreviare una parola… siate creativi.
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1. Mentire nei commenti.
Non e’ che dovete proprio *mentire*, e’ sufficiente che vi “dimentichiate” qualche piccolo particolare nella documentazione del codice.
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7. Commenti alla Monty Python
Se avete una funzione chiamata makesnafucatedinsert(), il solo commento accettabile e’ /* make snafucated */ Mai definire cosa cavolo fa’ o cosa cavolo vuol dire. Se qualcuno domanda rispondete che “e’ una cosa che ho aggiunto in seguito e volevo fare dei test…”. (vedere la documentazione del Java AWT per migliori idee…)
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Lasciate almeno un paio di file che non si trovano durante la compilazione. Il sistema piu’ semplice e’ usare dei riferimenti assoluti al vostro disco locale. Per esempio #include “D:\\myfile.h”
Questo e molto altro nell’esilarante articolo (qualità che si estende poi a tutto il sito) di Davide Bianchi.
Siete sistemisti e/o ne comprendete il mondo? Date un occhio anche alla rubrica Storie dalla Sala Macchine:
Qualche tempo fa’, un po’ annoiato, mi sono messo a scrivere quello che succede nel mio ufficio (rimuovendo i nomi ovviamente) sul gruppo it.comp.os.linux.sys. La cosa pare abbia trovato degli estimatori, cosi’ ho pensato di “preservare” questi capolavori per i posteri…
Una cosa: tutte le storie sono assolutamente vere!
Una lettura leggera di piacevole diletto.